Sto sul pezzo

alessia musi
5 min readOct 6, 2021

Ma tu che lavori nell’internet, ma che giornali legge la gente?

Photo by Fer Troulik on Unsplash

🍺 Grazie della domanda

Vedo Carlo di rado, vita frenetica e tutto il resto, e di solito passiamo la serata a raccontarcela del più e del meno, dei tempi che cambiano, della filosofia della strada e cose così.
E cascasse il mondo, poco prima che giunga il momento di salutarci, Carlo piazza una domanda che comincia sempre con:

“Ma tu che lavori nell’internet, mi spieghi …

E puntualmente mi coglie impreparata.

Io che lavoro nell’internet — secondo Carlo — dovrei saperlo. Invece lo ignoro.

Poi torno a casa e mi ritrovo insonne e contrariata, allora inizio a studiare: faccio ricerche, calcoli, prendo appunti e ci scrivo un articolo; lo scrivo per Carlo ma lo scrivo per me, perché quel senso di vuoto gnoseologico proprio non lo sopporto.

Ne ha mai letto uno?
Non credo.
Non credo che queste faccende dell’internet gli interessino davvero: mi trolla, se la ride e ci vediamo alla prossima.

Mica gli viene l’insonnia, a Carlo.

L’ultima domanda me l’ha fatta un paio di venerdì fa alla fine di un discorso che, era tardi, non so dove fosse iniziato:

“… Secondo me — ha dichiarato — è tutta colpa dei giornali. Ma tu che lavori nell’internet, ma che giornali legge la gente?

✉️ Messaggio per Carlo ✉️
Ti ho fatto dei grafici, ci ho messo un sacco di tempo. Almeno guardali.
Trovi tutto 👉 qui 👈 (navigabile e filtrabile) ma siccome so che sei pigro ti riporto tutto anche sotto.

✔️ Il contesto

Secondo il 16° rapporto Censis sulla comunicazione e prime cinque fonti d’informazione utilizzate dalla popolazione italiana includono strumenti tradizionali come telegiornali (59,1%), reti televisive all news (19,6%) e quotidiani cartacei (17,5%), insieme all’innovazione fornita dalla piattaforma social più diffusa, Facebook (31,4%), e dai motori di ricerca (20,7%).

dal 16° rapporto Censis sulla comunicazione

Secondo l’AGI (luglio 2021) “la televisione si conferma il mezzo principale per l’acquisizione di informazioni, anche se è sempre più evidente lo spostamento, sempre più rapido, verso le piattaforme online”.

Online, ok. Ma online dove, ti chiederai?

📰 Carta stampata: il tragico declino

TIRATURA MEDIA MENSILE CARTA STAMPATA, 2008–2020. In elenco i primi 15 quotidiani. Dati ADS — Accertamenti Diffusione Stampa.

✉️ Messaggio per Carlo ✉️

Se non leggi bene il grafico lo trovi navigabile 👉 qui 👈 (e ci sono anche tutti quelli dopo questo)

Dal 2008 ad oggi le vendite di quotidiani cartacei si sono ridotte a circa 1/4 e — fatta qualche eccezione come per Avvenire — restano in costante calo.

TOTALE VENDITE CARTA STAMPATA, 2019–2020. In elenco i primi 15 quotidiani. Dati ADS — Accertamenti Diffusione Stampa

Durante il Lockdown 2020 (vedi riquadro rosso nel grafico) precipitano ovviamente le vendite dei quotidiani sportivi (lo stesso fenomeno si conferma sul web, come vedrai più avanti).

Le testate non sportive registrano tutte un lieve calo, ma non dissimile da quello già in atto negli ultimi 10 anni.

Persino l'Avvenire (generalmente molto stabile) perde un po' di quota tra la primavera e l'estate.

🌐 E il web?

Dati GOOGLE TRENDS — ITALIA — ARGOMENTO NOTIZIE

Dal lunedì al venerdì l’orario di punta dell’interesse è alle 7 del mattino, mentre la domenica si preferisce l’ora di pranzo o la tarda sera.

Il sabato, invece, ha la sua massima concentrazione in fase pre e post cena.

Curioso come il lunedì mattina (momento di picco dell’interesse degli utenti) coincida con il momento della settimana storicamente con più penuria di notizie “fresche”.

Cos’è successo online durante il lockdown? E cosa leggiamo, alla fine dei conti?

UTENTI UNICI — GIORNO MEDIO NEL MESE, 2018–2021. In elenco i primi 15 siti di notizie online. Dati Audiweb

Durante il lockdown (vedi sempre riquadro rosso nel grafico) mentre la carta subisce flessioni lievi o lievissime il web esplode, soprattutto per le 2 testate maggiormente seguite a livello nazionale.

Il Corriere della Sera gioca bene le sue carte e ne approfitta per effettuare il sorpasso contro l’acerrimo nemico La Repubblica.

Interessante la svolta di libero.it dovuta al nuovo portale aggregatore di news alimentato dai contenuti delle testate aderenti al network Newsonline.

Il Fatto Quotidiano, che sulla carta è in 17esima posizione, è invece tra i primi 10 sul web.

I 2 quotidiani più letti (Il Corriere della Sera e La Repubblica) registrano in media ogni giorno 3/4 milioni di utenti unici, superiori al numero di copie cartacee vendute in un anno.

👍 E i social?

In elenco i dati relativi alle community sui principali social media per i brand più letti online.

Per ogni media ti segnalo eventuali altri brand di informazione che lo presidiano in modo influente.

DISTRIBUZIONE DEI FOLLOWER PER BRAND e CANALE

Il social più consolidato è Facebook (32+ MLN di follower non unici), seguito da Twitter (20+ MLN di follower non unici).

Analizzando il singolo brand si può vedere come diversi approcci al business determinano una diversa distribuzione sui social.

Fanpage — che esiste solo in formato digitale — al momento è quello che raccoglie (e semina) meglio di tutti sul web e ne interpreta le necessità su più livelli e su diversi canali.

Breaking Italy — presente solo su YouTube — è il secondo per numero di iscritti subito dopo Fanpage ma si concentra esclusivamente su questa piattaforma.
Will Media, altra presenza totalmente digitale, ha un ritorno incentrato quasi esclusivamente su Instagram.

🕺 e TikTok?

MIGLIAIA DI FOLLOWER, PER BRAND

Ancora pochi pionieri: pochissimi gestiscono veramente il canale, tendenzialmente pochi i contenuti presenti.
Will Media, per esempio, ha pubblicato ad oggi (ottobre 2021) 30 contenuti in totale, Fanpage ne ha pubblicati 30 solo nelle ultime 2 settimane.

Se hai altre domande, Carlo, sono qui.

--

--

alessia musi

Qui scrivo di internet, di Carlo e di cose che non sapevo.